Continua la fortunata serie di Hulu streaming: Marvel’s Runaways!
Giunti al questo quinto episodio possiamo dire senza dubbio di essere davanti al migliore episodio della serie: Kingdom.
Sebbene l’episodio si possa dividere in due parti strutturalmente separate, entrambe sono funzionali al finale e alla storia che, nonostante tutto, ci lascia con ancora più domande e dubbi. Speriamo che vengano risolti!
La prima parte, il flashback, è utile per capire (associato al finale della puntata) il rapporto che collega Alex a Geoffrey: un legame che però ben presto ci appare come rotto irrimediabilmente, in effetti il discorso dell’egoismo non aiuta particolarmente alla causa. Poco ci importa visto ch questa prima parte si conclude con quello che tutti stavamo aspettando (fan o meno fan dei fumetti): l’uso dei superpoteri da parte dei ragazzi: resa bene e in modo spettacolare.
La seconda parte è incentrata sul proseguimento della storia principale, con una struttura circolare rispetto a quanto si era visto all’inizio (con Geoffry) e che ci appariva abbastanza fumoso e non chiaro.
Certo, un episodio molto bello come già detto ma che ci riempie di molti interrogativi eppure non siamo particolarmente spaventati da questo. Il merito è da imputarsi alla sceneggiatura e scrittura della serie: il ritmo, la storia, i personaggi sono sicuramente qualcosa di nuovo e con carattere che da tempo mancava nell’universo Marvel delle serie tv. Non sono molti gli episodi prima della conclusione di questa prima serie, speriamo che sia un grande crescente.
Metamorphosis, l’episodio numero sei inizia a darci qualche risposta sui misteri che caratterizzano questa nuova serie Marvel e il tutto senza proseguire granché nella trama stessa. Si decide infatti di concentrarsi maggiormente sullo sviluppo e sui drammi dei protagonisti e sebbene questa sia una serie da teenager e per teenager riesce in un’impresa quasi impossibile: non essere ridicola e non cadere nel ridicolo.
L’aspetto particolare di questo episodio è che tutto (il poco) di trama che ci viene dato, accade nei primissimi minuti.
Una menzione poi spetta al ritmo: ci si aspetterebbe qualcosa di frenetico incentrato all’azione e invece completamente l’opposto: calmo, quasi riflessivo, quasi a voler dire di a tutti di “prendersi il proprio tempo” per spiegare e capire fino in fondo i personaggi, prima su tutti: Karolina e la omosessualità.
Non qualcosa di sconvolgente per i fan del fumetto ma sicuro non capibile, fino a questo episodio, da parte degli altri e tutto merito degli scrittori che hanno saputo mostrare piccoli dettagli sparsi riguarda un suo conflitto interiore ma senza mai giungere a spiegarlo.
Il tutto è un altro esempio, come già detto, della grandezza della serie e della sua capacitò e voglia di intrattenere ed essere il più vicino possibile all’opera originale di riferimento.